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Bulgaria: “propaganda gay”. In Bulgaria, come in Ungheria e Russia, approvata la legge contraria alla nominata “propaganda gay”.
La Bulgaria approvando la legge contraria alla “propaganda gay” vieta totalmente ogni programma sul tema di educazione affettiva, più precisamente tutti i programmi sugli orientamenti sessuali al di fuori dei tradizionali e identità di genere differenti dal sesso biologico alla nascita in tutte le scuole.
Nella classifica stilata da ILGA Europe riguardo il tasso di tutela per la comunità LBTQIA+ la Bulgaria si è posizionata al 39° posto, solo tre scalini al della 36esima Italia.
Il risultato del posizionamento della Bulgaria nella classifica è un chiaro segnale di un terreno fruttifero dove poter introdurre più rigide e nuove leggi per limitare i diritti della comunità LGBTQIA+. Come oltretutto dimostrato dalla recente emanazione della normativa contro la “propaganda gay” che poco differisce da quelle istituite in Ungheria, Georgia, e Russia.
Il 7 agosto 2024 è stata approvata la normativa con soli 22 voti contrari e ben 159 favorevoli. Il partito di estrema desta e filo-Russo Vazrazhdane pone il divieto assoluto a ogni tipologia di programma di educazione affettiva sui temi di orientamenti sessuali diversi dai tradizionali o identità di genere differenti dal sesso biologico alla nascita nei programmi scolastici. Questo è stato possibile grazie allo sfruttamento dell’atteggiamento conservatore e tradizionalista del popolo Bulgaro.
Nonostante le continue e impetuose proteste e rivolte insorte della capitale bulgara gli analisti hanno potuto constatare un netto peggioramento all’interno del blocco d’Europa orientale che strizza l’occhio verso Putin e la sua Russia piuttosto che verso l’Europa che spinge per dare pari diritti.
Un’ipotesi sulla causa di questa privazione dei diritti potrebbe derivare dal Cremlino e dalla macchina propagandistica realizza che, tramite i social, rafforzerebbe le proprie tesi discriminanti per influenzare in modo subdolo e “implicito” l’opinione pubblica dei paesi più vulnerabili ed esposti alla sua influenza.
In Bulgaria la discriminazione si fonda in primo luogo nella violenza istituzionale. L’instabilità politica degli ultimi anni e le continue elezioni parlamentari, ben sette per la precisione, hanno portato gran parte degli esponenti di destra (populista) a voler sfruttare la comunità LGBTQIA+ all’interno dei propri programmi elettorali per modificare l’opinione pubblica a riguardo e guadagnarsi i consensi.
Questo grave problema spinge la popolazione di giovane età a fuggire verso paesi in cui la tolleranza è molto più alta. Un costante spopolamento dello stato della Bulgaria è costante e in aumento; la causa è la mentalità conservatrice e retrograda e la discriminazione verso disabili, stranieri e comunità LGBTQIA+
Agenzia LuiLuiLeiLei si distingue per il suo impegno nel favorire e assicurare la parità di diritti delle persone LGBTQIA+.